Il liquore alla malvarosa di Alfio, tra riflessioni ed aneddoti di famiglia
Quella del liquore alla malvarosa di cui vi faccio dono oggi è una ricetta originale della mia famiglia. Nato dall’infusione delle foglie profumatissime del geranio odoroso nel mosto fresco prodotto dalle campagne sotto le pendici dell'Etna, viene poi addizionato con zucchero ed alcool puro per ottenere un vino liquoroso corposo, profumatissimo e dal sapore unico ed inconfondibile che si presta ad accompagnare il dessert di fine pasto. Credetemi, è davvero buonissimo e poi è una ricetta del mio papà!!!
il liquore di malvarosa conosciuto come geranio odoroso |
La lista degli ingredienti
1 tazza da latte di foglie di malvarosa
500 ml di alcool puro
500 grammi di zucchero semolato
Prepariamo insieme il liquore alla malvarosa
- Raccogliamo le foglie del geranio odoroso, laviamole e facciamole asciugare perfettamente su di un panno.
- In una damigiana di vetro lasciamo macerare il mosto di vino con le foglie per almeno 40 giorni con il tappo non sigillato ed al riparo della luce. Mescoliamo di tanto in tanto sino a che il mosto si sarà completamente chiarificato.
- Una volta trascorsi i 40 giorni filtriamo il nostro vino aromatizzato alla malvarosa ed uniamo l’alcool e lo zucchero. Lasciamo che questo si sciolga capovolgendo di tanto in tanto la damigiana.
Il vino alla malvarosa sarà pronto quando lo zucchero si sarà sciolto del tutto. Si conserva in bottiglie di vetro al riparo dalla luce per anni, sempre che riusciate a non finirlo prima ;)
…about me
Dietro alla ricetta di questo vino liquoroso alle foglie profumatissime della malvarosa si cela una storia... quella raccontata dalla za Lina a suo nipote - ovvero mio padre - oggi 91enne...
Pensare che questa donna sia nata sul finire del 1800 poco dopo la mia dolcissima nonna - di cui porto il nome, Vita - mi fa riflettere su come il susseguirsi dei piccoli e grandi eventi delle nostre famiglie si perda nella memoria nel corso di generazioni che poi così tanto lontane non sono ed a quante tradizioni - e ricette - si siano smarrite lungo la strada...
Così, mi piace pensare che in qualche modo tocchi proprio a noi blogger il compito di raccontare delle storie, nostre o narrate che restino e resistano allo scorrere inesorabile del tempo - e non delle temporanee quanto impalpabili stories.
Ma torniamo all'aneddoto di cui mi accennava mio padre, aneddoto che ha del biricchino - come direbbe mio figlio oggi - e che narra di un prete del mio paese di origine che, anzichè accontentarsi del classico vinello prodotto nei vigneti baciati sotto all'Etna dal sole della mia amata Sicilia, nel momento dell'Eucaristia, utilizzava proprio questo vino liquoroso per accompagnare la sua ostia. Ci sarà pure un motivo di fondo per il detto che spesso e volentieri si sente in tavola in cui ci si riserva sempre per la fine del pasto il famosissimo: "boccone del prete"! Non credete anche voi che sia così?!
Pensare che questa donna sia nata sul finire del 1800 poco dopo la mia dolcissima nonna - di cui porto il nome, Vita - mi fa riflettere su come il susseguirsi dei piccoli e grandi eventi delle nostre famiglie si perda nella memoria nel corso di generazioni che poi così tanto lontane non sono ed a quante tradizioni - e ricette - si siano smarrite lungo la strada...
Così, mi piace pensare che in qualche modo tocchi proprio a noi blogger il compito di raccontare delle storie, nostre o narrate che restino e resistano allo scorrere inesorabile del tempo - e non delle temporanee quanto impalpabili stories.
Ma torniamo all'aneddoto di cui mi accennava mio padre, aneddoto che ha del biricchino - come direbbe mio figlio oggi - e che narra di un prete del mio paese di origine che, anzichè accontentarsi del classico vinello prodotto nei vigneti baciati sotto all'Etna dal sole della mia amata Sicilia, nel momento dell'Eucaristia, utilizzava proprio questo vino liquoroso per accompagnare la sua ostia. Ci sarà pure un motivo di fondo per il detto che spesso e volentieri si sente in tavola in cui ci si riserva sempre per la fine del pasto il famosissimo: "boccone del prete"! Non credete anche voi che sia così?!
E chi l'avrebbe detto che la malvarosa potesse essere utilizzata in cucina!
RispondiEliminaÈ buonissimo! Presto verrò a cercare una ricetta sul tuo blog 😘
EliminaParticolare e credo (anzi ne sono certa) buonissimo questo liquore! :)
RispondiEliminaValentina
Grazie! Lo è moltissimo,un abbraccio e grazie
Eliminahihihi...che "biricchino"quel prete! Direi un vero intenditore! Questo liquore deve essere davvero delizioso, grazie per la ricetta tesoro <3
RispondiEliminaCiao dolcissima, ahahhahahah, vere entrambe ;) Un grande abbraccione ed a presto. Super kiss a Vasco 😘
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